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“Il mondo produttivo ci aiuti a costruire un mercato aperto e libero”. Il coronavirus ha fermato ei diritti e quindi anche la partita retributiva per gli autori, si gioca adesso sulla rete e recepire la direttiva europea e recepirla - attenzione – dalla parte degli autori, è decisivo. È del 9 giugno, l’annuncio da parte del ministro Franceschini che potrebbe tradursi in legge entro ottobre. Lo speriamo, come pure speriamo che venga recepita senza sottrarre denaro agli autori in alcun modo”.

Con il mondo dei produttori, la controparte, è possibile stabilire un rapporto fondato anche sul dialogo e sulla condivisione dei problemi?
“Il mondo produttivo dovrebbe essere un nostro alleato, noi vorremmo anzi che i produttori fossero al nostro fianco piuttosto che avere al nostro fianco le piattaforme, i network, i broadcaster, perché questo significa credere in un mercato aperto e libero e plurale. Da parte loro però ci dovrebbe essere uguale ricerca di complicità. Vorremmo avere la disponibilità dei produttori per discutere del contratto tipo con delle regole che consentano allo sceneggiatore di considerare il proprio lavoro un lavoro a tutti gli effetti, senza essere costretto a cercarsi, parallelamente, altre occupazioni per sbarcare il lunario, e parliamo anche di sceneggiatori che hanno firmato grandi successi. Le produzioni italiane, inoltre, hanno una certa tendenza a non cercare davvero le idee. L’autore che non ha già un nome ‘forte’ non viene ricevuto, si cerca di sopperire a questo con le sessioni di pitch one-to-one, che servono soprattutto a fare incontrare gli autori con i produttori. Non si fa scouting, in un mercato sano il settore dell’audiovisivo si dovrebbe basare sulla ricerca dell’idea migliore, della più originale, invece questo quasi sempre, purtroppo, non avviene”.

A proposito, quest’anno riuscirete a organizzare “Netpitch”?
“Era previsto in primavera, l’abbiamo spostato in autunno a causa dell’emergenza coronavirus, non ci sono ancora delle date definite perché non è chiaro ancora come evolveranno le cose. Di sicuro vogliamo mantenere l’appuntamento, l’obiettivo è quello di riuscire a farlo ‘in presenza’ e non da remoto”.

(domande di Francesco Peloso)...

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