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David (Adriano Giannini) vive con il fratello Libero (Luca Angeletti), una sorta di figlio a caricoè sicuramente una psicopatica, una pazza pericolosa, forse addirittura un’assassina e la cosa migliore sarebbe lasciarla perdere. Ma la curiosità non è solo donna e David decide di saperne di più…. Tra scimmie, elefanti, colpi di scena e colpi di mitra, prende così il via una commedia nevrotica e stralunata, lirica ed infantile, dove i destini degli uomini e quelli degli animali s’incrociano alla ricerca di un nuovo, utopico, mondo impossibile. Ma è davvero così impossibile?....”in fondo” , come ci dirà David, “siamo tutti bestie” ! NOTE SINTETICHE DI REGIA E’ incredibile. Non credevo di riuscir a fare un film così solare mentre veniva giù tutta l’acqua che è venuta giù tra Aprile e Maggio! Non credevo nemmeno di riuscire a mantenere quel tono di leggerezza che ho sempre cercato, mentre intorno aumentavano paura e incertezza per il nostro futuro. Difficile sorridere e far sorridere di questi tempi. Eppure credo di esserci riuscito. Ho sempre sentito che questo era un film che nasceva sotto una buona stella. E’ una cosa che avverti sin dalla scrittura, poi dal modo in cui avvengono gli incontri, si miscelano idee ed energie… Oggi, seduto davanti al prodotto finito, riguardo le intenzioni di partenza: un film dal sapore mitteleuropeo, rivolto principalmente ad un pubblico giovanile, dove, tra le righe della commedia sentimentale, faccia capolino il vero tema: l’incapacità (e lo sforzo) di comprendere un mondo sempre più complesso. E qui ci siamo. Poi volevo che i protagonisti della storia agissero con energia, rifiutando ogni vittimismo, muovendosi d’istinto, con l’innocenza e la brutalità dei bambini. Riguardo i miei attori e mi dico che tutti, ma veramente tutti, risultano bravi e convincenti da Giorgia Surina ad Adriano Giannini, da Luca Angeletti ad Emanuela Galliussi, da Emanuela Macchniz ad Emanuela Barilozzi e via via fino all’ultima comparsa. Mi avranno pure maledetto durante i mesi di prove in teatro ai quali li ho costretti prima delle riprese, ma ne è valsa la pena. Sono certo che molti di loro li ritroverò presto in altri film, perché se lo meritano. Intanto mi auguro che il successo lo raggiungano già con questo film, perché sarà una piccola storia, ma è una piccola storia riuscita. E scusatemi se è poco. Ebbene sì: sono orgoglioso ed innamorato di questa creatura. Perché dentro c’è amore e tenerezza, c’è rabbia e sfrontatezza. Eppoi c’è tanto ocra, il mio colore preferito, c’è una canzone che mi fa venire la pelle d’oca, ci sono delle battute che ancora mi fanno ridere pur avendole sentite al montaggio mille volte… L’ufficio stampa mi ha chiesto di scrivere delle note. Eccole qua. Non aggiungerei altro, anche perché un regista se parla troppo sembra presuntuoso, se parla poco vuol dire che non ha le idee chiare. Questa mi sembra una giusta via di mezzo: ho detto tutto e non ho detto niente. Primum vivere, deinde philosophari. Tanto, come dice il produttore, alla fine decide il botteghino…. Fulvio Ottaviano NOTE SULLA COLONNA SONORA Fulvio Ottaviano mi aveva chiamato perché cercava qualcuno che lo aiutasse a costruire la struttura musicale del film che aveva appena finito di montare. Durante il nostro primo e breve incontro rimasi colpito dalla selezione dei pezzi che con l’aiuto di Valentina tenie aveva appoggiato su alcune immagini. Avevo notato che la musica che aveva scelto per farsi un’idea provvisoria di colonna sonora era inaspettatamente vicina a molti miei ascolti e costruita quasi totalmente sulle canzoni di Beck, Rage Against the Machine, Eels, Stevie Ray Vaughan, Violent Femmes e altri. Sembrava talmente perfetta per le immagini che scorrevano sui monitor della sala montaggio che cercai di comunicare la mia semplice intuizione di sostituire le bellissime canzoni straniere con quelle di gruppi e musicisti italiani, magari meno noti ma forse ancora più vicini alla realtà casalinga e (a)sociale dei protagonisti del film. Da qui il naturale ed immediato coinvolgimento di moltissimi artisti italiani anche e soprattutto sconosciuti. Per ovvie ragioni di spazio e di scelta non tutti quelli a cui avevamo pensato sono potuti entrare nella colonna sonora definitiva del film, di cui invece fanno parte – tra i più noti nel panorama underpop italiano: Bugo, Tre Allegri Ragazzi Morti, Linea 77, Bikini the Cat, Dj Sensei e la guest internazionale che Fulvio aveva già individuato in Sophie Zelmani, cantautrice svedese le cui atmosfere acustiche riscalderebbero qualunque immagine in movimento. Eravamo tutti d’accordo sul fatto che erano rimaste alcune scene da accompagnare in maniera diversa, e che sarebbe stata perfetta un’ atmosfera scanzonatamente malinconica. Così alla fine del lavoro di selezione musicale ci siamo ritrovati in studio e mentre le immagini del film scorrevano si è spontaneamente materializzato un funk-punk-blues che ci siamo molto divertiti ad improvvisare con il nome di “Moonlovers”, gruppo da me costituito con la band, che segue il mio progetto da solista....

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